Fratello Sole, Sorella Luna

Fratello Sole, Sorella Luna

All’interno del ricco programma giubilare, l’Umbria  per gli 800 anni del Cantico delle Creature si è rivestita del saio francescano: ne deriva, una meravigliosa mostra alla Galleria Nazionale dell’Umbria che inneggia al rapporto tra uomo e natura attraverso 80 capolavori. Uno sforzo politico istituzionale non indifferente ha permesso di portate in Umbria tavole di assoluto pregio, alcune difficilmente visibili, di artisti come Beato Angelico, Pisanello, Stefano da Verona, Paolo Uccello, Jan van Eyck, Piero della Francesca, Antonello da Messina, Leonardo da Vinci, Leon Battista Alberti, Albrecht Dürer, Lorenzo Lotto, Dosso Dossi, Giambologna, Jan Brueghel il Vecchio.

Fratello Sole, Sorella Luna: La natura nell’arte tra Beato Angelico, Leonardo e Carol.
Lo scopo dell’esposizione è chiaro nella sua logica fin dall’inizio: si vuole accompagnare il visitatore in un cammino che spiega l’evoluzione del rapporto uomo/natura attraverso i secoli e le differenti sensibilità.
Una natura primaverile, ricca di frutti, nel giardino ideale dell’annunciazione riconoscibile nel Giudizio Universale del Beato frate domenicano; una natura vista al cannocchiale da Galileo e riportata scientificamente nei suoi quaderno; una natura sottoposta a leggi fisiche e matematiche, così come le dettò Piero in tavole e affreschi; una natura poliedrica come quella raccolta dal collezionista barocco in Lo Scarabattolo, golosità visiva per grandi e piccini più famosa del suo autore Domenico Remps. Direttamente da una Wunderkammer, camera delle meraviglie, una pittoresca raccolta di chincaglierie di natura botanica, oggetti di astronomia, strumenti di fisica che incollano il curioso alla vetrinata rotta.

 E ancora la mostra ci fa beati davanti alla calma della natura contemplativa della Verna in cui il Santo celebrato nel cantico ricevette le stimmate; inquietante invece la natura tempestosa e minacciosa del Vesuvio in eruzione nel romantico XIX secolo. 
Da non perdere la famosa predella dipinta da Paolo Uccello, Miracolo dell’Ostia profanata, un macabro thriller su tela, sul furto dell’ostia da parte della donna ebrea che calamita da sempre l’attenzione di tutti, come ogni cronaca nera che si rispetti.  
Meraviglioso il pantone Salvia scelto dal curatore per immergere il visitare nel percorso ma che poco si apprezza a causa dell’unica pecca della mostra: troppo buia!
Peccato, sono state ingrandite le didascalie strada facendo, ma l’eccessiva oscurità, messa ad esaltare la pioggia d’oro delle opere, finisce per affaticare la vista donando un lieve senso di disorientamento. 
Conclude la mostra l’esperienza nella sala immersiva permanente della Galleria Nazionale dell’Umbria, in cui si è abbracciati dal Cantico delle Creature alla scoperta di dettagli vari delle opere esposte: ci lascia una profonda gioia e calma interiore, ma non è forse il Cantico una preghiera?
Orario: dal lunedì alla domenica, 8,30-19,30, meglio su prenotazione.

Valentina Niccolai

  • Lo Scarabattolo

  • Libro delle ore, Maestro di Forlì

  • La natura prospettica caloclata d Piero della Francesca

  • Le fasi lunari di Galileo

  • San Francesco nel Giudizio Universale del Beato Angelico



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