Rebus Adolescenza

Rebus Adolescenza

Eppur si muove questa famiglia moderna e non basta mai confrontarsi sulla genitorialità tanto più in momenti critici come quelli dell’adolescenza dei nostri figli.
 La chiesa di Torrita di Siena con il valente parroco Don Andrea Malacarne,  anche in questo anno giubilare ha deciso di accompagnare le proprie famiglie in un pellegrinaggio di speranza che parte dalle mura domestiche verso la comunità parrocchiale. Così è nato un vivace incontro, e non poteva essere diversamente visto il tema Adolescenza e Famiglia,  con la psicologa psicoterapeuta Erika Buracchi che ha accompagnato i genitori  in un inizio di percorso di liberazione da false credenze, scoraggiamenti, pessimismi che mal nutrono il clima familiare.
Il quadro
Definitivamente crollato il mito del genitore amico che si fa adolescente col figlio in una ubriachezza di costumi, il buon senso educativo spinge ad un modello di genitori presenti a se stessi, capaci di costruire e custodire argini solidi, contenutivi, direttivi.
Già nell’omelia di apertura dell’anno giubilare a Chiusi il Cardinale Augusto Paolo Lo Judice aveva denunciato il pericolo dei nostri giovani pervasi da crisi depressive, attacchi di panico fino ai crescenti suicidi frutto, in parte, di un modello di educazione emotiva che aveva sostituito la tradizionale famiglia normativa.
Si sente spesso ripetere di ascoltare e seguire le proprie emozioni, assecondare un’idea di piacere in ogni azione, sospendere il giudizio per seguire l’istino fin dai bambini a cui si chiede di capire più che di obbedire. Mai un no, mai una sofferenza, via libera ad una iperprotezione nei normali inciampi, sovreccitazione del quotidiano in un riempimento schedato della vita: tutto deve essere intrattenimento.
In molte famiglie poi, si vuol riscattare il proprio status sociale proponendo continuamente attività formative mirate a sviluppare un bambino il più possibile originale, attento a ciò che succede nel mondo ma senza gli enzimi necessari a metabolizzare unambiente che procede in modo vorticoso verso una decadenza di valori etici, morali, religiosi. 
Allarme
Bambini fortemente adultizzati spiega la dott.ssa Buracchi che incarnano questo modello educativo cosiddetto post-narcisistico.
Un tempo gli adolescentiì aprivano il proprio zainetto, prendevano tutti gli insegnamenti, le norme etico comportamentali degli adulti e si divertivano a scomporli, rimescolarli, testarli. con trasgressioni e opposizioni; oggi invece lo zainetto è vuoto di regole da smontare.
Nell’attuale famiglia narcisistica, si carica il figlio adolescente di aspettative, modelli ideali inculcati dal sistema social, martellante ma inevitabile,  verso modelli appositamente costruiti con i quali pochi sanno tenere il passo con spirito critico, buon senso, malizia capace di riconoscerei l’inganno. Da qui la crisi profonda del giovane (e direi anche dei genotori) che non riesce a tenere il passo e crolla: mai troppo magri, mai troppo belli, mai troppo ganzi. Esce così la realtà di un’infanzia adultizzata a cui segue un’adolescenza infantilizzata. 

E gli adulti come gestiscono questa crisi? 
Il pù delle volte con un’incapacità di comprensione profonda, di identificazione di aiuto rifugiandosi nel solito capro espiatorio: è tutta colpa del telefonino.
Ci viene incontro la psicologa con sapiente moderazione:
“Non esistono genitori  perfetti e tantomeno non esiste una linea educativa ideale…esistono famiglie unite capaci di mettersi sempre in discussione critiche sui propri errori e forti sulle proprie risorse. Cerchiamo di andare oltre i luoghi comuni, l’adolescente è cambiato perché è cambiata la società perché siamo cambiati noi adulti”.
Un cammino di speranza
Nel giubileo ci viene proposto una possibilità di vivere e scoprire la giustizia di Dio nella nostra vita, accogliere  vivere concretamente il nostro oggi con la Parola, portare ai poveri (noi stessi genitori) il lieto annuncio. Veniamo liberati, guariti riempiti dallo Spirito Santo che ci è stato donato dal Vangelo per aprirci sempre di più a questo dono che ci viene dato dal Salvatore. 
L'ancora di salvezza
Perché a questo punto non farsi guidare da professionisti preparati, che la nostra madre chiesa ci presenta, umani, onesti che ci aiutino in situazioni di emergenza o magari anche prima, quando già compaiono quelle avvisaglie di disagi che basterebbe gestire prontamente e sapientemente per evitare il peggio: e a fare i genitori si sa s’impara vivendo, come un bel tema che per forza deve essere scritto subito in bella copia.

Valentina Niccolai

Per contattare la Dott.ssa Erika Buracchi
erica.buracchi@libero.it


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