Metti una sera in Val d’Orcia, il fascino dell’antico Borgo di Monticchiello, l’anima teatrale della sua gente e lo spettacolo è servito. Con 85 anni di tradizione culturale alle spalle, il Teatro Povero di Monticchiello anche in queste caldi notti di Agosto ha sedotto decine di amanti del bello confluiti tra le fascinose mura del borgo Valdorciano per una chicca teatrale “Il velo della sposa”.
Questo bel popolo, orgoglioso delle proprie tradizioni ha sfoderato tutta la propria agilità recitativa e quest’anno in particolar modo ha presentato al pubblico giovanissimi attori bambini che si sono alternati nelle varie repliche. A colloquio con Federica e Chiara della ProLoco ci viene spiegato quanto i locali siano attaccati a questa tradizione che fa da collante sociale favorendo l’attaccamento a questa terra, l’adesione ad una identità comune a scapito dell’esodo verso le città di cui ha pianto un pò tutta la Val d’Orcia. L’attività formativa dura tutto l’anno e l’impegno dei bambini è stato costate ed è eccitante vedere come l’amore per questa terra, espresso nella tradizione teatrale, sia trasmesso come per osmosi dagli anziani ai piccoli.
Passeggiando da sola nella Monticchiello notturna, si vede chiaramente che lo sviluppo turistico è stato largamente moderato a favore di poche ma ricercate attività squisitamente autoctone: dal negozio di artigianato locale, al ristorante territoriale all’enoteca con i vini Orcia.
Certo, anche qui il mercato di affitti e vendite ha ingolosito Tour Operato internazionali, ma la gente di Monticchiello sta attaccata con forza e con orgoglio direi al suo Teatro Povero che mai delude.
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