In uno stato autoritario la verità è una sola, proclamata dall’alto. In uno stato autoritario viene riconosciuto lecito alterare la verità. Ciò era in tutta Italia fra il 1924 e il 1945. Così nella Germania nazionalsocialista; così è tuttora in molti paesi….Se questo è un uomo Primo Levi.
Si apre così la toccante pièce teatrale In Memoria, della Compagnia GOLDEN ACTORS. Attori bravissimi che in un clima ricco di pathos ci hanno fatto ripercorrere scene di vita drammatiche della shoah, in ebraico tempesta devastante quale fu lo sterminio del popolo ebraico durante il Secondo Conflitto mondiale.
Nel piccolo e deliziosoTeatro degli Oscuri di Torrita di Siena è risuonata la voce della folla che non voleva vivere fuori dalla voce comune perché ciò significava morire. Albert Camus si è alternato al Dio Kurt di Moravia in un crescendo di clima razzista che violentemente aleggiava tra le scene a sancire un conflitto razziale che non solo vedeva le differenze tra gli uomini ma sanciva esplicite e dichiarate superiorità. Sul palcoscenico sono risuonati con violenza gli interrogatori della Gestapo seguiti da scene di vita nei lager, letteralmente magazzini in cui si gestivano gli uomini denominati “pezzi”. La violenza drammaticamente espressa dagli attori del Golden,soldati SS, condannava la morale ebraica incentrata sul Dio di Abramo, Isacco, Giacobbe a favore di una società guidata dalla morale ariana in cui ogni uomo poteva essere Dio. Questo era il mandato: la morale ebraica, fondata sulla famiglia, deve essere distrutta attraverso la distruzione della famiglia: è così che viene definitivamente abolita la coscienza morale.
L’eccellente spettacolo diretto ad un vasto pubblico di coscienze più o meno mature ha meritato l’attenzione della
Senatrice Liliana Segre che ha ringraziato la Compagnia Golden Actors con queste parole:
“Insegnanti, attori del Golden, Signor Ivan Olivieri: Vi ringrazio per aver pensato a me in una giornata così particolare 27 gennaio data entrata a far parte del nostro calendario civile da più di vent'anni. Zahcor, ricorda, è uno dei termini più ricorrenti nel testo biblico. Ricordare significa Infatti praticare la vigilanza Attiva. Noi sopravvissuti all'oscuramento della ragione, noi che siamo tutti un po' sommersi, un po' salvati, abbiamo il dovere della testimonianza. Storia e memoria procedono parallele e sono patrimonio comune dell'umanità. Esercitare la memoria non è un impegno protocollare da agitare con orgoglio impastato di commozione l'ultima settimana di gennaio, è un impegno costante, quotidiano, un esercizio necessario.
Di che cosa parliamo quando parliamo di memoria? Di molte cose insieme. Ma che cos'è la memoria? E’ il più potente antidoto contro le barbarie, è il passaporto per il futuro, è un rammendo imperfetto di un percorso di guarigione civile, percorso che serve a mantenere in buona salute la democrazia; è la funzione del mondo perché attraverso le lenti del passato ci consente di affrontare il futuro.
Vedo che tra gli altri vi terranno compagnia le parole attuali di Primo Levi, mio maestro, “ è guerra sempre” scriverà nella Tregua. Per questo oggi più che mai, è necessario raddoppiare la vicinanza perché è accaduto dunque può riaccadere.
Buona memoria a tutti, grazie. Liliana Segre.”
Un grazie speciale a coloro che ci hanno fatto immergere in questa memoria amara: Emma De Nola, Giacomo Faccini, Antonio Frazzoni, Angelica Pisilli, Mattia Ranaldo,Barbara Pierucceti e Laura Ruocco
Valentina Niccolai