Tramandare il significato della nascita di Gesù, questo è il Natale, festa che porta in sé l’amore, il senso della famiglia, la condivisione che non sono altro che i principi della fede cristiana. L’amore di Dio si è riversato sull’umanità attraverso la donazione stessa di suo Figlio, speranza di vita nuova, di rinascita interiore per una vita che non si spegne mai, è eterna.
Dunque è fondamentale la continuità storica di certe tradizioni prettamente religiose il che non significa non accettare le diversità della nostra società sempre più muti etnica, multi religiosa o definitivamente atea.
Per questo ci piace parlare di una in particolare: la corona dell’Avvento. Tale tradizione non ha radici antichissime, risale al diciannovesimo secolo, in Germania dove si narra che il pastore protestante Johann Heinrich Wichern (1808-1881), creò questo usanza per aiutare i ragazzi poveri che aveva radunato alla propria casa di Amburgo che fu chiamata «Rauhe Haus», ridonando dignità alle loro povere vite. In questo luogo i giovani furono avviati non solo alla vita lavorativa ma anche alla vita di preghiera. Nell'avvento del 1838 leggiamo sul diario del pastore volendo trovare un modo per rendere interessante agli ospiti della casa il momento di avvento di Gesù Salvatore cominciò dal primo dicembre a raccontare loro una breve storia religiosa accompagnata da una cerimonia fatta dall'accensione di una candela colorata. I giovani si radunavano nel dormitorio della casa e il pastore narrava loro ciò che riguardava il Natale del Signore e così facendo si accendeva ogni giorno una candela: quel rito fu chiamato celebrazione delle candele
Un amico del pastore preparò un cerchio di legno sul quale furono messe le varie candele per sembrare una grande corona di luce; inizialmente erano 24 quanto i giorni del mese di dicembre che separavano al Natale, 20 candele rosse più sottili e 4 candele bianche. L’usanza fu poi presa anche dalle famiglie e nelle case si usava fare questa corona di luce; ovviamente era difficile riprodurre tutte le 24 candele così fu diminuito il numero delle candele. A fine dell'Ottocento noi ritroviamo l'uso solo quattro candele quali le quattro domeniche dell'avvento, tre di colore viola e una di colore rosa.
All'inizio del XX secolo, quella che era una consuetudine nel mondo protestante si diffuse anche nel mondo cattolico: nel 1925, una corona d'Avvento fu posta per la prima volta in una chiesa cattolica di Colonia; nel 1930, Monaco seguì l'esempio.
Durante l'epoca nazionalsocialista (1933-1945), gli ideologi nazisti cercarono di profanare il Natale e di trasformare il Natale cristiano in un "Natale tedesco", "Yule" o "Festa del solstizio d'inverno". Furono aggiunte forme alternative alla struttura portante, come la ruota del sole o decorazioni vichinghe che simboleggiavano le origini germaniche; in altri casi venne utilizzata una base a forma di svastica. Fu introdotto anche un altro simbolo pagano: il "Julleuchter" ("candeliere di Yule"). Questo candeliere di argilla, decorato con rune germaniche, era associato alla "festa del solstizio d'inverno.
Dopo la seconda guerra mondiale, questa bellissima usanza si diffuse in tutto il mondo cristiano. Chiediamo ad un monaco contemplativo nel mondo della CFD di Barsotti, Alessio i segreti che si celano dietro questo rituale della corona di avvento ch’egli da anni prepara nelle montagne del casentino dove risiede oggi.
Ti chiediamo innanzitutto cosa serve per fare una buona corona di avvento?
Il protagonista della corona sono i rami sempreverdi che hanno un significato religioso cioè la fede che non passa mai, oppure il Cristo vivente poiché il verde rappresenta la speranza e la vita.
Qui da noi in Casentino tra l’altro abbiamo grandi coltivazioni di abeti, abeti Rossi, bianchi argentati: preleviamo dei rami per fare la corona. Aggiungo anche rami di alloro, pungitopo, ginepro, bacche di rosa canina di cui sono ricche le foreste casentinesi.
La forma della corona è circolare perché sta a significare che l'eternità di Dio é senza inizio né fine; l'accensione progressiva delle quattro candele sta a significare una progressiva vittoria della luce sulle le tenebre.
La prima candela viola preannuncia l'annuncio dei Profeti della venuta del Messia: siamo ancora lontano, c'è l'attesa ricca di speranza. Il colore viola perché è un tempo di penitenza di preparazione spirituale
La seconda candela sempre viola si rappresenta Betlemme la città in cui è nato il messia, la candela della salvezza di Cristo portatore di pace; Il colore viola invita a una riflessione sulla pace interiore che porta Cristo al cuore dell'uomo.
La terza candela invece è rosa, interrompe il ciclo violetto, é la candela dei Pastori che andarono ad adorare il Messia, gli angeli cantavano Gloria a Dio nell'alto dei cieli; c'è la gioia che irrompe nella vita dell'uomo quindi si lascia il viola simbolo della penitenza per annunciare la gioia della salvezza nella domenica gaudete
La quarta candela di nuovo viola rappresenta gli Angeli che annunciano la nascita del Messia sarebbe la candela dell'amore.
A cosa servono le feste? All’attesa, al compimento e al rimanere nell’incontro con Dio.
Gli appuntamenti che il Signore fissa con il suo popolo.
L'accensione delle candele rappresenta una progressiva vittoria della luce sulle tenebre.
Le luci hanno tre funzioni: illuminare, governare e separare.
Le luci separano: Dio distingue, conversione, ravvedimento, vederci bene: chi è illuminato da Dio è abituato a portare luce, come i martiri di oggi, una luce più scomoda, più preziosa, più importante.
Governa, ti aiuta a prendere decisioni secondo Dio. Dio parla con le ispirazioni, diverse dalle suggestioni del demonio. Da questo il prezioso discernimento tra il bene vero e il bene falso.
Illuminare, da San Benedetto se c’è un giorno che non ascolti la Parola il cuore s’indurisce e torna in un attimo ad essere di pietra. La Parola é lo scalpello che spezza la durezza del cuore.
Dunque, queste tradizioni cristiane vanno conservate perché celebrano la nascita di Gesù Cristo, evento centrale della fede cristiana, e simboleggiano valori come l'amore, la pace, la famiglia e la speranza.
© 2011-2025. www.territorioinforma.com P.I.: 01279650525. hosting & design by WebDesignProduction - All rights reserved. | Italiano | English | top