A scuola di ascolto con Uto Ughi.
Ieri sera, in una Siena appena infreddolita, si è consumata una deliziosa lezione musicale al Teatro dei Rinnovati: il Maestro Uto Ughi, allevato nella culla della Ghigiana, ha condotto gli amati senesi attraverso una guida all’ascolto della più rivoluzionaria opera vivaldiana, Le Quattro Stagioni.
In un susseguirsi di aneddoti e piacevolissime recite di sonetti, allegati all'opera stessa, il Maestro ci ha introdotti nel mondo del celebre “prete rosso”: sacerdote musicista, dai capelli rossi, Vivaldi disdegnò le messe per la composizione. Come Vivaldi, anche Uto Ughi ci ha guidati per una sera all’ascolto dell’opera con dovizia di particolari e amore per l’insegnamento. Vivaldi si sa fu professore di musica presso la scuola dell’Ospedale della Pietà di Venezia insegnando a povere orfanelle rendendole apprezzatissime in tutto il panorama musicale di allora. Lì Vivaldi trascorse la sua vita professionale e vi scrisse centinaia di composizioni orchestrali e corali proprio per le ragazze dell’orfanotrofio. Dopo 40 anni lasciò Venezia per Vienna dove morirà poi per una intossicazione alimentare : fu sepolto nella più grande indigenza, la sua tomba è andata perduta e la sua musica con lui per molti decenni.
Ci piace ricordare il rapporto tra Siena e Vivaldi: proprio la
prima Settimana Musicale Senese, nel Settembre del 1939 fu completamente dedicata alla riscoperta della musica di Antonio Vivaldi, all’epoca compositore quasi sconosciuto. Ebbene, l’eco della produzione senese, fu così eclatante che da allora Vivaldi si impose come uno dei musicisti più amati dal pubblico di allora.
La serata di Santa Cecilia, ai Rinnovati, ha visto un susseguirsi di sonetti a spiegazione degli effetti musicali scintillanti propri dell’opera: abilmente musicati i fenomeni naturali come tempeste, vento, pioggia, canti di uccelli e ronzii di insetti. In quell’alternanza festosa di contrasti tra il forte e il morbido l’intero corpo di archi della Orchestra da Camera “I Filarmonici di Roma” ha accompagnato il solista in quel quadro sonoro di eccellente gusto barocco.
Si narra che all’epoca di Vivaldi, il grande pubblico fosse interessato alle ultime creazioni musicali,come oggi per la musica pop, forzando gli artisti ad una frenetica produzione. Vivaldi, per questo, ha scritto molto, più di mille pezzi in tutto, con una velocità di composizione unica: si vantava di comporre più velocemente di quanto un copista potesse trascrivere la sua musica!
Scritte nel 1720, una delle opere musicali più popolari mai composte, Le Quattro Stagioni non sono invecchiate in oltre 300 anni. Cuculi, colombe, il caldo che schiaccia l’uomo e il suo gregge, il cielo che tuona e fulmina con la grandine che taglia le spighe e gli steli.
Sotto dura Staggion dal Sole accesa
Langue l'uom, langue 'l gregge, ed arde il Pino
Tuona e fulmina il Ciel e grandioso:
Tronca il capo alle Spiche ed a' grani alteri
E' la festa della vendemmia che esplode in una danza contadina che sprigiona una gioia bucolica e pastorale davanti alla raccolta. Spicca il liquore di Bacco, Il Brunello di Montalcino secondo il Maestro Ughi, che nebria i personaggi in un dolce sonno.
Celebra il Vilanel con balli e Canti
Del felice raccolto il bel piacere
E del liquor de Bacco accesi tanti
Finiscono col Sonno il lor godere
Fino all’inverno che sta per sferzare anche la nostra Siena, con il suono del ghiaccio che spacca stridulo. Così è l’inverno, ma così com’è, porta le sue gioie.
Gir forte Sdruzziolar, cader à terra
Di nuove ir Sopra 'l giaccio e correr forte
Sin ch' il giaccio si rompe, e si disserra
Sentir uscir dalle ferrate porte
Sirocco Borea, e tutti i Venti in guerra
Quest' é 'l verno, mà tal, che gioia apporte.
Valentina Niccolai
Sartoria della Musica
Testata online Iscrizione Tribunale di Siena n. 1 del 28/01/2010 Editore e Direttore Responsabile Valentina Niccolai
