Villa Mimbelli

Villa Mimbelli

Le “macchie” toscane hanno infuocato il panorama artistico di fine ‘800 e nizio ‘900 con paesaggi, soldati, butteri e bovi maremmani. Per chi è in vacanza sulla costa Etrusca, merita una visita il delizioso Museo Civico Giovanni Fattori a  Villa Mimbelli.
 Arrivare a Livorno dalla costa sud, significa percorrere la bellissima strada panoramica del Romito: affacciata sul mare, a volte sembra proprio un trampolino per tuffarcisi dentro. Balsamico proprio il profumo di mare che si infrange violento sullo scoglio nel vostro tortuoso percorso.
 Anche nella calura estiva, si può trovare un bel fresco all’interno del parco di Villa Mimbelli, dove è situato li museo.La villa sede museale, è naturalmente fresca, oltre che affrescata.
Per gli amanti dello stile liberty, entrare in Villa Mimbelli offre un itinerario architettonico unico che ricorda i fasti di questo magnate ottocentesco appassionato di viaggi esotici e di oggetti rari.
Ovviamente siamo nel regno dei Macchiaioli. Il movimento nasce a Firenze in quel crocevia artistico che era il Caffè Michelangelo e a Livorno trova un altro ricovero nel Caffè Bardi in piazza Cavour.
Nelle pennellate di Giovanni fattori, il suo esponente più illustre, si intravede la realtà fatta di chiaroscuri e macchie dense di luce e colore. Episodi storici si alternano ai ritratti e ai paesaggi prima fra tutte la sua costa, il mare con la torre di Calafuria e la maremma coi butteri e le enormi vacche bruciate dal sole.
Nei macchiaioli esposti a Villa Mimbelli si riconosce la quotidianità della vita cruda livornese e costiera in genere: il duro lavoro in campagna, la pausa dal caldo estivo, la vita cittadina fatta di vecchie mura salmastrose, di fossi e di cenciaiole livornesi, antico mestiere sapientemente ricordato nella nostalgica tela di Eugenio Cecconi.
Il tocco della Livorno povera ma piena di vita nel pennello di Renato Natali, conosciuto anche come “pieinte de la rue”  perché amava immortalare prostitute,  vite tempestose e case rotte della vecchia livorno riportate qui in tre tele meravigliose: una tra tutte “Il lenzuolo” 1930, circa.
Insomma ardore nelle battaglie vissute da veri rivoluzionari, fotografia “vera” della gente comune che però la critica giudicò troppo regionale, popolare, provinciale; niente a che vedere con le frivolezze romantiche delle signore dell’alta borghesia parigina, nuovo ombelico del mondo e regno degli impressionisti francesi che di lì a poco spolverizzarono i cugini italiani.

Insomma chi è in cerca di emozioni forti, non manchi una visita a questo angolo di paradiso che è Villa Mimbelli.

Valentina Niccolai

  • Museo Fattori Villa Mimbelli Livorno

  • Museo Fattori Villa Mimbelli Livorno

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