Wine & Siena 2018 Degustazioni Siena

Wine & Siena 2018 Degustazioni

Si è conclusa da poco la manifestazione Wine&Siena, uno dei pochi appuntamenti veramente di rilievo dedicati al vino e non solo in provincia di Siena non monotematici, come le anteprime dei vari consorzi.
Nella due giorni della kermesse senese si è potuto degustare un’ampia selezione di vini, e di altre specialità gastronomiche di quasi tutte le regioni italiane, principalmente centro e nord, ed alcuni vini esteri.  
Vivendo in provincia di Siena, quest’anno la nostra attenzione si è soffermata principalmente per approfondire la conoscenza dei vini bianchi dell’Alto Agide, del Friuli  con un piccolo escursus nella zona del Lugana.
Partendo dall’Alto Adige, una certezza di qualità in tutte le cantine degustate i vini da Pinot bianco, vitigno eclettico che può dare origine a vini giovani e profumati, ma anche vini più longevi e strutturati con note aromatiche più complesse ed evolute.
Un altro vino che è sempre una sicurezza di qualità è il Sauvignon blanc, che interpretato in vari modi dai diversi produttori, si esprime in varie sfumature da quelle più verdi e vegetali del bosso, fino a quelle più fresche della frutta esotica. Di sicuro interesse e meritevoli di essere nominati anche vini ottenuti da uve meno conosciute come il Kerner od il Veltliner.

Senza dover prendere l’auto, ma facendo solo qualche passo ci spostiamo in Friuli anche qui due vitigni la fanno da padrona, il Sauvigon blanc ed il Friulano, il nuovo nome del Tocai, a cui si è dovuto rinunciare a favore dell’Ungheria. Due vitigni molto diversi, quasi “eccessivo” il primo nel sua aromaticità in rapporto al secondo, più fine e suadente e raffinato, quasi “timido” che si svela piano piano.
Ci spostiamo infine nella zona del Lugana a sud del lago di Garda, qui un piccolo produttore sta portando avanti la produzione di due vitigni che non conoscevamo, il Turbiana, che geneticamente è stato scoperto simile al Verdicchio, capace di dare vini bianchi con buona capacità di invecchiamento, ed il Turchì, che non è altro che un Tocai, che ben si è acclimatato nella zona del Lugana.

Alla manifestazione hanno partecipato più di 150 produttori, e si sono potuti degustare oltre 500 vini, di cui non è possibile e giusto fare una classifica. Il lavoro di selezione fatto dagli organizzatori, unitamente all’impegno e bravura dei produttori, ha fatto sì che in degustazione arrivassero solo prodotti di buon livello al cui interno si trovavano delle vere eccellenze; la parte del leone l’hanno fatta chiaramente i vini toscani, ma quello che più si deve rimarcare è stata la possibilità di poter fare un viaggio enoculturale per tutta la penisola.
Si è potuto assaggiare dai vini più blasonati e conosciuti, fino a delle vere gemme pressoché sconosciute, vale a dire vini fatti con vecchi vitigni recuperati, prodotti in piccola quantità da veri vignaioli che vogliono valorizzare al meglio il loro territorio.


Articolo di Carlo Pilenga

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