Il Grillo in Tavola

Dopo il grillo parlante di Pinocchio adesso è la volta della Acheta  Domesticus un grillo innocuo, domestico appunto, che sta per arrivare sulle nostre tavole. Infatti L'Unione Europea ha dato il via proprio in questi giorni all'immissione sul mercato di questo Novel Food, nuovo alimento. Proprio così, avete capito bene: il grillo sarà introdotto sotto forma di polvere parzialmente sgrassata e l'Unione Europea ne ha autorizzato l'utilizzo su vari alimenti tra cui il pane, cracker, grissini, biscotti, salse, piatti a base di leguminose, sia in in polvere che in  minestra eccetera. Il regolamento riguarda l'uso dei Novel Food che già nel 2018  era entrato in vigore e permetteva di inserire nella nostra alimentazione Mediterranea insetti interi come prodotti tradizionali dei paesi terzi quindi grilli domestici come la Acheta Domesticus, la larva gialla della farina il Tenebrio Molitor e la locusta migratoria Ora ovviamente Coldiretti si già espressa la maggior parte degli italiani secondo un'indagine Coldiretti X est 50% degli italiani sono contrari agli insetti in tavola, sono indifferente il 24 e favorevoli per il 16, il 6% non risponde.

Comunque afferma Coldiretti portare una tavola italiana alimenti considerati estranei alla Cultura alimentare nazionale è da proibire; mangi pure insetti che ha voglia di cibo esotico però promuovere in una dieta sostenibile Mediterranea con i grilli non è assolutamente opportuno.

Un’osservazione viene naturale: con la miriade di prodotti salutari, le nostre farine antiche che stiamo riscoprendo, questi grani senza additivi che non inducono allergie, questa cura spasmodica alla ricerca della perfezione verso la salute non può trovare ora un inciampo nell'introduzione alla farina del rrillo con rispetto parlando per i paesi produttori. Certo le locuste migratorie che invadono i nostri campi soprattutto al sud a causa dell'avanzare dei deserti, conseguenza del cambiamento climatico, inducono una riflessione. Ma allo stesso tempo dobbiamo lottare per salvaguardare la nostra identità, la nostra biodiversità, la ricerca sui prodotti autoctoni coinvolge le nostre origini, sia per il lavoro sia per la cultura che ne deriva alla tavola. Un fermo NO da parte nostra, ma il cammino appare arduo….vade retro

Valentina Niccolai