Homeschooling con Erika di Martino

Homeschooling con Erika di Martino

Erika Di Martino, italo americana, ha portato in Italia, un modello di formazione già in voga negli Stati Uniti: Homeschooling.
Parliamone insieme ad Erika, magari le nostre coppie potranno trarre utili spunti di riflessione ?

Homeschooling è un’educazione parentale e un’istruzione impartita dai genitori o da altri membri della famiglia ai propri figli.
Può compiere questa istruzione chiunque abbia la voglia e l’abilità di trasmettere conoscenza e abilità sfruttando così tutte le forme di competenza e conoscenza che sono disponibili nell’ambiente circostante alla famiglia.
E’ un’istruzione che avviene al di fuori della classe dell’istituzione scolastica tradizionale. E’ un’istruzione personalizzata ed è un’educazione alternativa.

Made in USA dunque. Hai apportato delle modifiche personalizzando il modello USA sulla realtà italiana oppure hai creato qualcosa di totalmente nuovo?
Sì ti confermo ce ho portato in Italia l’home schooling nel senso che in italia è sempre stato legale fare educazione parentale perché è da Costituzione che si parla di obbligo di istruzione ma non di scolarizzazione. Quindi sicuramente il modello americano è molto più rodato con molti più homeschoolers, perché loro hanno istituito l’home schooling alla fine anni 70’ inizio anni 80’. Quindi abbiamo più di 30 anni di differenza; però non ho apportato grandi modifiche se non quelle legate alla parte burocratica. Giustamente abbiamo situazioni legislative diverse, ma la parte centrale del progetto, il core dell’homeschooling è quello classico. In America tale sistema ha una valenza molto “cattolica”, si tratta di una scelta ispirata dalla propria religione, mentre qua in Italia le famiglie provengono da cammini molto diversi tra di loro.

Comunque, le tue origini americane fanno di te una pioniera, anche nell’homeschooling: vero?
Sì mi hanno sempre definito una pioniera dell’homeschooling perché quando ho iniziato 10 anni fa, c’era qualcosa di molto confuso, se non qualche pagina su internet, anzi le informazioni esistenti erano per lo più sbagliate. E quindi mi sono subito affiancata a un avvocato per capire e fare chiarezza. Sì sono considerata una pioniera: chi sta facendo homeschooling oggi probabilmente non lo farebbe se io non mi fossi rimboccata le maniche ai suoi tempi.

Quali sono i motivi che spingono le famiglie a scegliere questo percorso alternativo?
I motivi che spingono le famiglie a scegliere questo percorso sono molteplici. Alcuni lo provano perché magari hanno iniziato un percorso di scuola tradizionale ma non lo trovano adatto ai propri figli, per diversi motivi. Ad esempio l’organizzazione della scuola, la locazione, gli orari delle lezioni, come la scuola si organizza, altre motivazioni legate a situazioni specifiche dei propri figli per cui cercano un’educazione personalizzata. Alcuni scelgono l’homeschooling per motivi di religione: ricordo tempo fa un gran parlare dell’introduzione della teoria Gender nelle scuole che risvegliò l’interesse verso l’educazione parentale. In questo modo i genitori potevano scegliere quale tipo di materia e impostazione di studio dare ai propri figli. Pensiamo poi a quei bambini con gravi problemi di apprendimento e disabilità tali da rendere il percorso tradizionale difficoltoso, anche a causa di progetti educativi e di sostegno inadeguati. I genitori così decidono di toglierli .

Quali sono le tue motivazioni familiari?
Noi come famiglia abbiamo scelto l’home schooling per uno svecchiamento del loro percorso formativo. Infatti i ragazzi che usciranno dal sistema scuola si troveranno di fronte ad un mondo che non esiste più, tanto l’educazione tradizionale è obsoleta. L’obiettivo è modernizzare il loro percorso di studi, renderlo più attuale attraverso spiegazioni, esperienze, potenziamenti al passo coi tempi. Il mio metodo si basa nel potenziamento delle Soft Skills e non solo delle hard skills. Per Soft Skills si intendono la flessibilità, il team working, l’empatia tutte caratteristiche che io reputo fondamentali in un adulto per una vita di successo e che nel percorso tradizionale vengono trascurate.

Identikit degli homeschoolers?
Da Roma in su ci sono più home schoolers e meglio strutturati. Da Roma in giù la situazione è più caotica. Io sto prevedendo in primavera di fare un tour nelle regioni del Sud. Mentre nelle isole Sardegna e Sicilia si respira un bel clima: lì il progetto funziona e le famiglie sono ben organizzate.

Famiglie con possibilità economiche medio basse, non certo abbienti. Persone che fanno doppi lavori, in cui si rincorrono mamma e papà per tenere fede alla propria scelta, alla propria vocazione: sì perché alla base c’è una fiducia totale in questo metodo che inevitabilmente porta a rivoluzionare la propria vita. Tendenzialmente hanno più di un figlio. Ho notato che quando si fa questa scelta si è più inclini ad una famiglia numerosa.

In Toscana esiste un detto: Ogni muta una caduta, ossia si va di male in peggio nel susseguirsi delle generazioni? Ci hanno abituati così. Cosa ne pensi. O è forse che la scuola, sistemi e programmi, formazione dei docenti si adegua lentamente al mutare dei tempi?
Non conosco il detto ogni muta è una caduta. Io sono un tipo ottimista e non sposo questo tipo di pensiero. Ogni generazione, gruppo di studenti è peggio el precedente. E’ vero c’è un certo decadimento sociale, ma è anche vero che è in atto anche una grande rivoluzione da parte di una larga fetta della società dal punto di vista economico, sociale, sostenibile. Nel sistema scuola sono d’accordo, la formazione dei docenti è lenta e poco adeguata ai tempi. Ad esempio mi è stato detto: perché non usi la tua energia per cambiare il sistema dal di dentro. Io rispondo che i miei 5  bambini sono piccoli adesso, stanno crescendo adesso ed hanno bisogno di me adesso. Il sistema scuola in verità non vuole migliorarsi non cambiare nel cuore dell’interno, magari modificarsi un pochino. Io non voglio per questo trascurare la mia famiglia che richiede tutta me stessa adesso.
Il mio motto è: non ci vuole una scuola alternativa ma un’alternativa alla scuola.
Poi in realtà la lotta coi mulini a vento l’ho fatta anch’io nella scuola superiore, all’università. Lotta perduta in partenza.

Scuole italiane:  Problemi di sovraffollamento, presenza di molti alunni estracomunitari con iniziali problemi di integrazione nel sistema, precariato: sono fattori che hanno spinto alcune famiglie verso l’homeschooling? E’ interessante l’osservazione sul sovraffollamento nelle classi italiane: la classe pollaio di 25-30 alunni non favorisce certo un sano apprendimento. Pensiamo anche al tournover veloce degli insegnanti non facilita la nascita e il rafforzamento di un rapporto con gli alunni.

Si può insegnare il rispetto delle diversità, la rinuncia al razzismo se non si coabita a scuola?
La situazione degli extracomunitari, non è gestita al meglio nelle scuole. Non è nella scuola che si apprende l’uguaglianza, l’unione, l’accettazione di tutti. Frottole. La scuola è in primis quella che etichetta e classifica. Il rispetto delle diversità nasce dal conoscere, socializzare con altre nazionalità.  Pensiamo al fenomeno economico e politico dell’immigrazione: noi lo guardiamo da un punto di vista realistico. Quando ci troviamo con persone di nazionalità diversa, decidiamo di interagire; viaggiando, i bambini hanno amici  in tutto il mondo, parlano più lingue. Non andando a scuola abbiamo più tempo per passarlo con amici e viaggiare. Non siamo isolati ma siamo inseriti all’interno gruppi ben scelti. E’ un errore l’isolamento da parte del genitore. E’ importante essere consapevoli di quello che si ha attorno e viverlo attraverso esperienze dirette.

I ragazzi, una volta isolati, riescono comunque ad apprendere le regole della convivenza sociale
Isolati? I bambini isolati sono quelli delle classi. isolati perché hanno 4 mura, 3o 4 adulti di riferimento e non sono in società. I bambini a casa stanno in società dalla mattina alla sera. Anche se i 25enni, i ragazzi italiani oggi stanno ancora a casa a studiare. Il sistema ti vuole consumatore piegato. Le scuole sembrano sempre di più prigioni, routine, con la concessione dell’ ora d’aria.

Homeschooling: padri e madri egualmente coinvolti?

I Papà che prima erano solo procacciatori di soldi, fuori di casa per il lavoro, sono oggi sempre più coinvolti nell’apprendimento dei propri figli. Tempi dilazionati e capovolti dell’homeschooling, permettono ai papà di ricoprire un proprio ruolo. Penso a noi: mio marito ha usufruito più volte del congedo parentale per stare vicino ai suoi figli. Ed essi ricorrono spesso prima a lui che a me.

Si può avere un homeschooling temperato? Ossia si integrano i percorsi scolastici con altri progetti proposti dal vostro gruppo di lavoro?
Sconsiglio fortemente il sistema misto di home schooling proprio perché non si può avere il piede in due scarpe. Poi si avrebbero i problemi della scuola e quelli dell’homschooling. I bambini dopo una mattina di scuola o un giorno interno vogliono sentirsi liberi di fare ciò che desiderano, di giocare: non vogliono certo un genitore che gli gira attorno con la didattica.
Nell’estate sì, ma i bambini cambiano identità quando sono nel sistema, gli viene insegnato che la mamma e papà non sono punto di riferimento educativo e scolastico. Sei mamma o maestra? Famosa domanda stupida rivolta a molti genitori.

3 buoni motivi per registrarsi nel vostro network.

A)Si tratta di un network ideato da persone che da più di 10 anni hanno esperienza nel settore e conoscono non solo realtà italiane e estere.  Quindi riescono a dare un indicazione generale e specifica di quello che è il panorama dell’homeschooling. Networking appunto significa creare collaborazioni e amicizie. Se si è soli, facendo homeschooling,  la vita è ardua soprattutto in una società che non vede di buon occhio chi pratica un discorso alternativo.
 Il network offre possibilità virtuali e anche reali per conoscersi e stare insieme. I bambini hanno bisogno di vedere che non sono gli unici a non andare a scuola che non sono soli che non sono strani, diversi. Il network ha anche un gruppo dedicato ai bambini perché vogliamo che i bambini si conoscano. Un altro motivo è quello della didattica e delle convenzioni.
 B) Offriamo attività didattiche aggiornate settimanalmente,  schede e progetti, per chi vuole educare a casa e magari non vuol seguire il percorso scolastico ma è a corto di idee. Quindi noi copriamo tutte le fasce di età dai più piccoli ai più grandi con approfondimenti dedicati ad ogni età.
C)Inoltre abbiamo convenzioni con gli esperti della didattica in italia come Erikson o MY Edu: contenitori che propongono una formula educativa molto valida. Eriksono con i libri ci Camillo brontolato e MyEdu che è una piattaforma educativa ludica e segue gli alunni nel percorso delle scuole di primo e secondo grado.

Questi sono sole 3 motivi tra i numerosi motivi.

Intervista di Valentina Niccolai
www.controscuola.it

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